Esiste una particolare categoria di verbi che ha un fascino particolare. Mi riferisco ai cosiddetti
verbi performativi. Esistono
solo alla prima persona singolare del presente indicativo e sono così definiti perché
il pronunciarli equivale a compiere l’azione che essi descrivono, ovvero per compiere l’azione che essi descrivono bisogna pronunciarli. “
Giuro di aver detto la verità”, “
Prometto di venire al più presto”, “
Nego ogni cosa” sono tutti esempi di funzione performativa del verbo. È sufficiente
cambiare soggetto, “
Roberto giura di aver detto la verità”, “
Tu prometti, ma non mantieni”, “
Voi negate l’evidenza”, o tempo verbale, “
Giuravo di aver detto la verità”, per verificare come i verbi giurare, promettere e negare perdano la loro funzione performativa e
assumano quella costativa o descrittiva, in quanto dire giura, prometti, negate e giuravo, non serve per compiere l’azione, ma per descriverla (notare che dire “io corro” anche nell’atto del correre mi serve per descrivere l’azione, ma non per compierla). Altri verbi che alla prima persona del presente indicativo assumono funzione performativa sono per esempio: dire, ammettere, affermare, ecc.
Ecco che allora
affermo (performante no?) che il famoso detto “
tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” per certi versi o per certi verbi, fate voi, fa acqua. E’ proprio il caso di dirlo. Sì,
dico che fa acqua (un’altra performance niente male no?)