giovedì 2 settembre 2010

Amori eterni

L'amore costruito sulla bellezza, muore presto, come la bellezza.
John Donne

Esempio di amore eterno

Brutti si ma non in 3D


Ora ragioniamo. Niente contro l’essere brutti, bruttini, non proprio bellini. Chi scrive non è un fiorellino. Il fatto è che tutti noi in un certo modo troviamo un punto di equilibrio. Ci diciamo guardandoci allo specchio “ … beh alla fine così schifo non faccio, non sono George Clooney, però ….”. Ora la cosa è possibile perché la visione che abbiamo di noi è assolutamente parziale, bidimensionale. Che ci guardiamo allo specchio, in una foto o in un video sempre bidimensionale rimane. Questo fa sì che abbiamo una visione limitata del nostro aspetto, sempre e comunque, e quindi tendiamo a trovare del buono nel poco di buono che c’è. Ma cosa succederebbe se avessimo un gemello sempre davanti a ricordarci come siamo in una perfetta visualizzazione 3D?

mercoledì 1 settembre 2010

Significante e significato


Traduzione:Fourways, Johannesburg.
Questa moto è perfetta! Ha fatto solo 7000 Km e il tagliando a 1500 Km. Nessuna caduta, nessun graffio. Utilizzo tempo libero/lavoro. La sto vendendo perchè l'ho acquistata senza il consenso della mia amata moglie. A quanto pare la frase "fai come cazzo vuoi" non ha il significato che pensavo.

Chiamatemi, Steve (011) 867-8292

Stupendo!!!

Cosa, dove, quando

La deissi (dal greco deîksis, derivato da deíknymi, «indicare») è una funzione linguistica che serve a collocare un enunciato in una situazione nello spazio e nel tempo, ovvero a collegare il testo al contesto. Il concetto di deissi fa riferimento a espressioni linguistiche la cui interpretazione è possibile solo grazie al contesto in cui vengono prodotte: in genere le informazioni contestuali richieste riguardano l’identità dei partecipanti alla conversazione e la loro collocazione spaziotemporale.


In italiano la deissi viene espressa principalmente con i dimostrativi (come questo e quello), con i pronomi, avverbi di tempo e luogo ( come adesso, ieri, qui, là) e con il tempo verbale. Una frase come «Ieri ho portato questo pacco da qui a là» è strettamente collegata alla situazione spazio-temporale in cui viene pronunciata, in quanto le parole ieri, questo, qui, là (chiamate appunto parole deittiche) non sono comprensibili se non si tiene conto del giorno in cui si è, dell’oggetto che si indica, del luogo in cui ci si trova e del luogo dove è stato portato l’oggetto.

Ribadire la propria identità: questione di punti di vista


Il tattuaggio da rito tribale a simbolo radical-chic. Il tattuaggio può anche diventare un modo per rimarcare la propria identità, per ribadire il proprio essere anche semplicemente attraverso il proprio nome. Allora il punto di vista del lettore (del tattuaggio) può essere determinante. Come la posizione di chi ribadisce.

Tra il dire è il fare c’è sempre di mezzo il mare?

Esiste una particolare categoria di verbi che ha un fascino particolare. Mi riferisco ai cosiddetti verbi performativi. Esistono solo alla prima persona singolare del presente indicativo e sono così definiti perché il pronunciarli equivale a compiere l’azione che essi descrivono, ovvero per compiere l’azione che essi descrivono bisogna pronunciarli. “Giuro di aver detto la verità”, “Prometto di venire al più presto”, “Nego ogni cosa” sono tutti esempi di funzione performativa del verbo. È sufficiente cambiare soggetto, “Roberto giura di aver detto la verità”, “Tu prometti, ma non mantieni”, “Voi negate l’evidenza”, o tempo verbale, “Giuravo di aver detto la verità”, per verificare come i verbi giurare, promettere e negare perdano la loro funzione performativa e assumano quella costativa o descrittiva, in quanto dire giura, prometti, negate e giuravo, non serve per compiere l’azione, ma per descriverla (notare che dire “io corro” anche nell’atto del correre mi serve per descrivere l’azione, ma non per compierla). Altri verbi che alla prima persona del presente indicativo assumono funzione performativa sono per esempio: dire, ammettere, affermare, ecc.


Ecco che allora affermo (performante no?) che il famoso detto “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” per certi versi o per certi verbi, fate voi, fa acqua. E’ proprio il caso di dirlo. Sì, dico che fa acqua (un’altra performance niente male no?)

Oggettivo o soggettivo?

“Qualsiasi cosa che ci viene detta è un’opinione. Qualsiasi cosa che vediamo è una prospetiva, non la verità”
Marco Aurelio